Questo è uno dei pochissimi plagi nella storia delle grandi colonne sonore cinematografiche che ha avuto più risvolti spettacoli che giudiziari.
Era il 1970 e accadde che nel tema musicale del film “Anonimo veneziano”, composto da Stelvio Cipriani, le prime note erano le stesse dell’inizio di un’altra popolarissima colonna sonora: quella del film “Love story”, sempre del 1970, composta da Francis Lai.
In un’intervista nel Tg2 Dossier “Canzoni copiate” di Michele Bovi, il maestro Cipriani raccontò che dovette dimostrare a una commissione composta da avvocati e giornalisti che i due attacchi erano diversi e, aiutandosi con il pianoforte, spiegò che la distanza che intercorre tra una nota e l’altra (l’intervallo) in “Anonimo veneziano” è di 5 note, mentre in “Love story” è di 6.
Inoltre, aggiunse che nel mondo musicale è difficile per una persona che non conosce tecnicamente la musica distinguere a orecchio una quinta da una sesta minore.
La maggioranza dette ragione al maestro italiano e la cosa terminò lì.