A fine marzo 2024 in tutte le principali piattaforme di streaming e download è uscito “Puntofermo”, il nuovo atteso singolo dei Tiromancino, che rappresenta la coerente fotografia della realtà che circonda.
Il brano è una bella e fresca combinazione tra voci e suoni, che rappresenta lo “standard” delle canzoni universali e che fa emergere nell’ascoltatore emozioni che appartengono a tutti e senza mai cadere nelle sonorità attuali contenute nelle canzoni moderne.
Forse, a tratti, il brano ricorda lo stile di Max Gazzè e di Niccolò Fabi, ma i Tiromancino sono sempre riusciti a contraddistinguersi per la professionalità nell’uso di tastiere e chitarre.
Neanche il tempo di uscire sul mercato che, un utente di PlagiMusicali.Net, ha segnalato notevoli somiglianze con il brano “You’re not alone” cantato da Mads Langer nel 2010, cover del medesimo brano lanciato nel 1996 dal gruppo musicale Olive.
La somiglianza, infatti, è rinvenibile in particolar modo nella versione di Mads Langer, riuscita realizzazione nel mondo delle cover che esalta la parte melodica del brano trasformandolo in qualcosa di molto tranquillo e inaspettatamente romantico, nella quale è possibile scorgere combinazioni melodico-armoniche in comune ad entrambi i brani.
PlagiMusicali.Net
Puntofermo (2024) vs You're not alone (2010-1996) - Tiromancino vs Mads Langer (Olive)
Bufera sul rapper e cantautore Alfa. Il brano del genovese, titolato “Vai!” e in gara al Festival di Sanremo 2024, sarebbe molto somigliante al brano “Run” del gruppo statunitense OneRepublic.
E anche gli utenti di PlagiMusicali.Net, da diverse ore, stanno segnalando la somiglianza.
Dopo il caso dello spoiler sui propri profili social di una canzone, che poi si è rivelata essere diversa da quella effettivamente in gara, il rapper è finito sulla gogna mediatica per le notevoli similitudini con altri brani già editi (c’è chi asserisce a “Wonderwall” degli Oasis per il giro armonico sulla strofa, chi sente riferimenti a “Shape of you” di Ed Sheeran).
Ma a fare da padrona è l’ispirazione al brano degli OneRepublic. Così tanto che da più parti qualcuno ha utilizzato la parola “plagio”.
Forse più un’interpolazione, magari ha preso spunto (considerato i BPM uguali, stessa melodia e stesso titolo) ma, confrontando le firme sui depositi, allo stato attuale, i brani hanno autori ed editori diversi, nonostante “Run” abbia 9 editori originali, 5 editori cedenti e 1 sub editore.
Quindi PlagiMusicali.Net offre, di seguito, il confronto fra i 2 brani, sufficienti per farsi un’idea.
A nostro avviso, comunque, le somiglianze esteriori non bastano: bisogna guardare più a fondo, anche perché si parla di un vocabolario armonico mondiale del pop.
Passate due settimane dal termine del Festival, Alfa ha deciso di rispondere alle accuse di plagio nel corso di un’intervista su leggo.it, smentendo di aver copiato da altri artisti.
“Mentirei se dicessi che non ci sono rimasto male. Ma i commenti a Sanremo sono sport nazionale e avrebbero trovato qualsiasi cosa per criticarmi. Il brano in gara l’ho scritto in America, come tutto il disco. È un genere che qui non è molto in uso”.
Ogni giorno, da oltre 60 anni, su Rai1 va in onda il notiziario televisivo a cura della redazione giornalistica della rete ammiraglia. La sigla del TG1, per come riportato sul libro “Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles”, sarebbe frutto di un copia/incolla!
Composta da Egidio Storaci, direttore d’orchestra e compositore italiano, la sigla sarebbe un’astuta rivisitazione nata sulle note di una canzone messicana, “Cuando vuelva a tu lado”, canzone scritta nel 1934 dalla compositrice messicana Maria Grever.
La sigla del TG1 faceva parte di una serie di trasmissioni televisive sperimentali della Rai, per le quali chi si occupava delle musiche era soprattutto l’editore Alberto Curci, che propose per l’esordio del notiziario quel refrain che da allora a oggi, più volte ristrutturato nell’arrangiamento, è la sigla del più popolare telegiornale italiano.
La somiglianza tra le due canzoni è circoscritta nella prima sequenza musicale, che i compositori anglosassoni chiamavano “hook” (gancio) e che consistono in poche note musicali che magicamente aprono il tema o un ritornello. L’abilità consiste nello scovare il “gancio” in qualche canzone internazionale e rielaborarlo abilmente per non cadere nella trappola del plagio.
Ebbene, la somiglianza fra i due “ganci” iniziali si fece temibile quando il brano della Grever fu inciso nel 1959 in inglese da Dinah Washington con il titolo “What a difference a day makes”.
Ma l’abilità dell’editore italiano (che nell’archivio Siae, oggi, risulta come autore del testo e subeditore sia di “Cuando vuelva a tu lado” che di “What a difference a day makes”) riuscì a schivare sconvenienti allusioni al plagio.
Curiose note finali
In archivio Siae il titolo “TG1” si trova come “Sigla Telegiornale” con il solo credito attribuito al compositore Egidio Storaci;
Il repertorio musicale di Maria Grever era gestito in Italia dall’editore Curci.
PlagiMusicali.Net
Sigla TG1 (1952) vs Cuando vuelva a tu lado (1934) - Egidio Storaci vs Maria Grever
E chi l’avrebbe mai detto…. partito nel 2005 come semplice somiglianza con “Still Waiting” dei Sum 41, la melodia che troviamo nel ritornello (e nell’intro strumentale) in “Almeno stavolta” di Nek, si ritrova simile, molto… molto simile in tante altre canzoni.
“Catena di Sant’Antonio” o “Catena di Gremlins” (mai bagnare il Mogwai: pericolo di riproduzione incontrollata).
Si, è proprio questo il termine da utilizzare in questa bellissima sequenza di confronti con melodie talmente simili che, per chi non conosce i brani, si fa fatica a distinguere dove finisce un brano e ne inizia un altro.
Quindi, partito come confronto da due brani (Almeno Stavolta e Still Waiting), si scoprì un terzo brano uguale, Dammit, I changed again degli Offspring, un altro brano ancora (Forever free degli Stratovarius) e così via. Il risultato? pochi secondi di 24 brani con tante note uguali.
Mettiamoci comodi ed ascoltiamo le fortuite combinazioni (forse…) che vede al momento come inventori della melodia i Quarterflash con la loro “Take another picture” .
Love is gone – Slander (2019)
Valley of the kings – Gamma Ray (2015)
Occhi nuovi – Gigi D’Alessio (2014)
Take it out on me – Thousand Foot Krutch (2011)
White rabbit – Egypt Central (2011)
Unidos por el metal – Zenobia (2010)
Electric Romeo (Choir) – Immediate Music (2010)
Tear down these houses – Skin feat. Andrea Guerra (2008)
Save you – Simple Plan (2008)
To stone she turned – Serenity (2008)
Unfinished dream – David MeShow (2008)
Proletariato Unito – Azione Diretta (2007)
We wish you a Merry Christmas – Relient K (2007)
Keroro – Giorgio Vanni feat. Sara Bernabini (2006)
Il nuovo libro del giornalista e autore televisivo Michele Bovi
La cosiddetta musica leggera è tutta un plagio. Nel 2004 il libro “Anche Mozart copiava” per primo affrontò le tematiche legate all’esaurimento delle combinazioni tra melodia, armonia e ritmo. Oggi l’apparente paradosso “Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles” include la componente psicologica della fascinazione che induce gli autori, per quanto onesti e virtuosi, a subire il carisma dei propri modelli (cliccando su questo link, un estratto dei 29 capitoli dedicati a plagi e somiglianze nella storia della musica pubblicato su HuffPost).
Con risultati talvolta rovinosi: nessuno dei più famosi artisti italiani e internazionali è sfuggito da accuse o citazioni in giudizio per contraffazione.
Il repertorio del copia-copia è stupefacente: dai canti sacri come “Mira il tuo popolo” alle carole natalizie come “Tu scendi dalle stelle”, dagli inni istituzionali a quelli delle squadre di calcio, da “Faccetta nera” a “Bella ciao”, dai refrain della pubblicità alle filastrocche per bambini, dalla sigla dell’Eurovisione a quella del Tg1, dalle colonne sonore cinematografiche all’ecatombe di settantatré edizioni del Festival di Sanremo.
Questo libro esamina l’universo degli illeciti musicali, documenta vertenze clamorose e segrete attraverso le testimonianze dei protagonisti e rivolge inedita attenzione alle più temibili insidie odierne e future individuate nel campionamento musicale e nell’intelligenza artificiale.
“Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles” rappresenta l’esclusivo diario delle denunce e delle confessioni affidate all’autore dai maggiori compositori italiani degli ultimi trent’anni e raccoglie istruzioni e suggerimenti diretti agli artisti da parte dei massimi esperti di diritto d’autore, di psicologia e criminologia.
La presentazione del libro “Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles” è avvenuta a Roma il 21 novembre 2023 presso la Fondazione Ernesta Besso, che, tra gli altri, ha visto la partecipazione, oltre che dell’autore Michele Bovi, anche dell’avvocato Giorgio Assumma e del criminologo Vincenzo Maria Mastronardi.
L’evento si è concluso con una performance live di “Mal & The CTU”, ossia il cantante Mal (già The Primitives), il Maestro Vince Tempera (tastiere), Johnny Charlton (chitarra – già The Rokes), Gianni Colaiacomo (basso, – Banco del Mutuo Soccorso), Duilio Sorrenti (batteria, – The Primitives), con la partecipazione di Ines Paolucci (cembalo), dell’avv. Giorgio Assumma (sax soprano) e, naturalmente, del nostro amico Michele Bovi (sax tenore).
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