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Messaggi - kraus

#196
Comunque anche oggi mi è capitato di sentirne il ritornello principale e hai proprio ragione: questa melodia si è già sentita da qualche parte e non è detto che non sia proprio di un collega. Oltretutto è tutt'altro che improbabile perché, sul pentagramma, è un tema semplice semplice e tutto discendente. Non dovrebbe essere arduo trovarne un altro pressoché identico con la stessa atmosfera... Mumble mumble...
#197
c_d_m ha scritto:

Beh...sarà perchè oramai le canzoni di Vasco cominciano a somigliarsi un pò tutte??[xx(]

Vero. Già in "Siamo soli" avevo notato lo stesso inizio di "Io no" (che ad ogni modo si trovava un gradino più in su), mentre "Buoni o cattivi" era una rifrittura dei grandi e piccoli successi del Blasco d'un tempo senza la bellezza né la chiarezza degli originali. Que tristeza!
#198
Stessa sensazione. Non so dove l'ho già sentita, ma non mi giunge nuova.
#199
Momento critico: mi trovo davanti a un bivio inquietante.

Un disco della Gould Edition e/o la Canzone dei Puffi della D'Avena?

Confesso che Amleto aveva sicuramente scelte più tranquille di fronte a sé.
#200
Canzoni in generale.

P.S. Io Sanremo manco l'ho visto. Tanto erano tutte canzoni già sentite da qualche parte.
#201
Musica! / La vecchiaia in musica
20 Marzo 2008, 16:46:17
Abbiamo chiaramente chiuso bottega con i cosiddetti grandi della nostra musica. Vasco, Renato Zero, Dalla, non so chi altri: ormai la loro ispirazione è in dirittura d'arrivo. Dopo i 50 anni molti perdono lo smalto dei bei tempi (con la luminosa eccezione della Nannini, 2° me), ma la cosa triste è che i giovani mancano. Non posso considerare Tiziano Ferro un cantante che può risollevare le sorti della nostra musica (e anzi, molti non lo considerano neppure un cantante) e lo stesso vale per tutti gli altri della sua generazione(se qualcuno parla di D'Alessio-mito è pregato di accomodarsi fuori [:D]).

Non a tutti gli artisti è concesso d'essere grandi fino all'ultimo. Anche la musica classica segnala casi di crolli avvenuti anzitempo (Schumann) contro geni assoluti che hanno composto magnificamente anche a 60 anni e oltre (Bach, Haydn). Beethoven fece di più, reagendo alla sordità e a una solitudine disperata con la musica (oggi qualche suo collega cederebbe alla tentazione della droga per molto meno), componendo cose incredibili come la Nona Sinfonia o gli ultimi Quartetti; di un Mozart vecchio o maturo non si può neppur parlare (morì a 35 anni) ed è questo forse il cruccio maggiore per un musicofilo, perché vedere e sentire cosa avrebbe fatto in tempi di Romanticismo anche solo abbozzato è un sogno ahimè irrealizzabile.

Insomma, la vecchiaia di un musicista può essere una brutta malattia come una stagione qualsiasi, talvolta anche migliore delle precedenti. Ma nei casi attuali, purtroppo, qualcosa sta andando storto: canzoni sempre più inconsistenti (e intanto il mondo rotola), melodie stantie (l'ultimo Renato, che si eclissa non appena provi a confrontarlo con quello rivoluzionario e spumeggiante degli anni '70), atmosfere inesistenti.
#202
Rettifico: la palma di migliore spetta (per ora) a "Basta" (L'Aura), come ho già fatto presente in un altro topic.
#203
J.C. Bach (un altro degli innumerevoli figlioli di Johann Sebastian)
Sei Sonate per tastiera op. 17

Forte soprattutto la seconda, in un affannato e spiritoso do minore.
#204
Welcome Rafiluzzo! [:)]

Beh, il discorso è complesso anziché no. In alcune epoche (tipo l'ultimo '700) la musica contava un numero altissimo di formule e sequenze ricorrenti (e molto brevi), perciò si aveva l'impressione che a tantissimi compositori corrispondesse sempre lo stesso stile. Oltretutto molte Sinfonie, Concerti e Sonate cominciavano allo stesso modo (una bella nota ripetuta o una sequenza accordale che è molto accattivante anche per i non esperti: si pensi alla Piccola musica notturna di Mozart, il cui motivo iniziale è stato addirittura ripreso come coro da stadio).  

In altre (vedi il '900 colto) la ricerca della novità ha dato la stura a una quantità di combinazioni così elevata da far pensare che ogni compositore avesse un suo stile proprio. La musica leggera si pone a metà fra i due estremi: i giri armonici ricorrono spessissimo (si troveranno parecchi brani che hanno gli stessi accordi, nella medesima sequenza, della Canzone del sole), mentre le melodie, pur facendo quasi sempre capo a una tonalità ben precisa, non sono tanto simili fra loro quanto lo erano ai tempi del Classicismo. Per cui, se è vero che posso trovare spesso basi ritmiche e accordi molto simili passando da una canzone all'altra (e non posso pertanto parlare di plagio), il caso di due melodie identiche è ben più raro.

E' la stessa struttura delle canzoni a impedire che due brani si somiglino troppo nel ritornello, che è piuttosto lungo e occupa in genere almeno un terzo, se non di più, del tempo che dura una canzone. Più un motivetto è lungo, più è difficile che se ne riesca a creare inconsapevolmente uno uguale. Perciò, quando sentiamo una canzone di Zucchero ricalcare nota per nota un brano uscito precedentemente, non possiamo dire che si tratti di una pura casualità.

#205
Al momento l'unica che mi è rimasta in mente è quella di Gazzè, se non altro per il suo ritmo all'antica.
#206
Carlo ha scritto:

A proposito di  Sanremo e "Canzone"

Sanremo 1968 (18a Edizione)

Secondo Posto
Casa bianca  (Don Backy - Mariano)
Marisa Sannia - Ornella Vanoni   

Terzo Posto
Canzone  (Don Backy - La Valle)
Adriano Celentano - Milva

Don Backy inciderà il brano sempre nel 1968,dopo la rottura con Celentano,la sua versione venderà di più,mentre la migliore esecuzione a detta degli eperti rimane quella di Milva.

Ma sentite cosa dice a tal proposito WIkipedia:

"L'anno dopo [Don Backy] abbandona con una serie di polemiche il Clan Celentano, per problemi legati ai diritti d'autore: le versioni di questa vicenda sono divergenti, e la tesi di Don Backy è contrastata da Detto Mariano, arrangiatore e collaboratore del Molleggiato.
Secondo il cantautore toscano, egli doveva partecipare quell'anno al festival di Sanremo con due suoi brani: "Canzone", cantata da lui e da Milva, e "Casa bianca", presentata invece da Ornella Vanoni e Marisa Sannia, ma il Clan gli impone di far cofirmare "Casa Bianca" da un altro musicista.
Don Backy rifiuta, e così la casa discografica gli impedisce di partecipare come cantante al Sanremo, ed il cantante toscano rompe quindi il contratto.
La sua Canzone sarà interpretata proprio da Adriano Celentano, che, vendicandosi di quello che lui reputa il tradimento di un amico, la canta stonando volutamente, fingendo di dimenticarsi le parole, e con un tono distratto e svagato che non rende giustizia al brano, uno dei più celebri e belli di Don Backy; nonostante ciò la canzone arriva terza, grazie soprattutto a Milva, e "Casa bianca" si classifica seconda." (http://it.wikipedia.org/wiki/Don_Backy).
#207
A proposito: prendiamo come data di riferimento quella di uscita nei negozi del disco. Non dovrebbe essere difficile da reperire [:)]

Update: nonostante passino qualcosa in radio, non ho ancora sentito una canzone (anche straniera) scritta quest'anno che mi abbia colpito particolarmente. Sigh & sob...
#208
bah ha scritto:

- "a te" e "fango" di lorenzo jovanotti (sono del 2008, giusto?)


Anch'io pensavo la stessa cosa, ma Claudia mi ha corretto in un altro topic, dunque si tratta di canzoni dell'anno scorso:

http://www.plagimusicali.net/forum/topic.asp?TOPIC_ID=532&whichpage=2&SearchTerms=%2Cfango
#209
Luc@ ha scritto:


il vento caldo dell'estate - alice

Una di quelle melodie che hanno segnato un'epoca: alla radio la mantennero a lungo come jingle in apertura di una trasmissione che purtroppo non riesco a ricordare. Sentivi chiara e forte la voce di Alice che declamava con l'orchestra "Il veeento caldo dell'estaaa-teeeh". Mitigo! (Come direbbe Homer Simpson)
#210
Ancora W.F. Bach (la bellissima Polonaise n. 6 in mi bemolle minore, tonalità rara e affascinante). La terribile ingiustizia terrena si manifesta ancora più intensamente in questa musica, che quando venne pubblicata non ebbe alcun successo e condusse di conseguenza il suo autore alla disperazione più nera.