"Gli spari sopra" (1993) segna un grande ritorno. Se il livello della raccolta è invero discontinuo, non mancano però quelle canzoni che, da sole, rendono famoso un autore. Come già era accaduto con "Liberi liberi", il brano che dà il titolo al disco non è il pezzo migliore. "Gli spari sopra" è un'autentica gara di velocità e virtuosismo tra gli strumenti: purtroppo in questa gara perde la melodia, che per diverse battute è inesistente. Il brano che segue, "Vivere", regge il confronto col meglio della produzione di Vasco ed è senza dubbio la perla del disco col suo tema placido e cantabile, da cui ne emerge un altro, fischiettato e ancora più semplice dati i suoi larghi intervalli. L'atmosfera di "Vivere" si può trovare in pochi altri momenti nella musica dell'autore: una quiete sicura e indifferente che non viene mai turbata nemmeno dalle frequenti modulazioni. Al confronto la canzone immediatamente successiva, "Gabri", risulta una pallida fotocopia, per quanto i suoi temi meritino d'essere apprezzati.
A metà strada tra la rapidità esasperata degli "Spari sopra" e la tranquillità tangibile di "Vivere" sta la disinvoltura piacevole di "Ci credi", dove il testo, a tratti comicamente lapalissiano, lascia un ricordo gradevole. Buona anche la preparazione del ritornello principale dello "Show", mentre sono interessanti "Delusa", "Stupendo", "Non appari mai" e "Vuoi star ferma" – se non altro per conoscere il ritmo tipico di quest'autore. Dove invece Vasco è irriconoscibile è verso la fine del disco: sia la stucchevole "Occhi blu" (forse una delle sue peggiori composizioni, se è sua), che "Hai ragione tu" e "L'uomo che hai di fronte" danno un'impressione di opaca debolezza.
A metà strada tra la rapidità esasperata degli "Spari sopra" e la tranquillità tangibile di "Vivere" sta la disinvoltura piacevole di "Ci credi", dove il testo, a tratti comicamente lapalissiano, lascia un ricordo gradevole. Buona anche la preparazione del ritornello principale dello "Show", mentre sono interessanti "Delusa", "Stupendo", "Non appari mai" e "Vuoi star ferma" – se non altro per conoscere il ritmo tipico di quest'autore. Dove invece Vasco è irriconoscibile è verso la fine del disco: sia la stucchevole "Occhi blu" (forse una delle sue peggiori composizioni, se è sua), che "Hai ragione tu" e "L'uomo che hai di fronte" danno un'impressione di opaca debolezza.