In questo mondo di ladri (1988) vs Nothing (1987) – Antonello Venditti vs Depeche ModeIn questo mondo di ladri (1988) vs Nothing (1987) – Antonello Venditti vs Depeche Mode
“Che sarà” e “Just Like a Woman” sono due canzoni iconiche che provengono da contesti musicali e culturali molto diversi.
La prima è stata pubblicata nel 1971 dai Ricchi e Poveri a seguito del Festival di Sanremo 1971, dove il brano si classificò secondo, nell’interpretazione di José Feliciano in abbinamento ai Ricchi e Poveri.
ed è diventata un grande successo in Italia e in altri paesi ed esplora temi di speranza, amore e incertezze sul futuro, con un testo che riflette sulle vicissitudini della vita e le sue incertezze. Musicalmente si caratterizza per un arrangiamento melodico, tipico della musica pop italiana di quel periodo, con un forte utilizzo delle armonie vocali.
La canzone di Bob Dylan è stata pubblicata nel 1966 nell’album “Blonde on Blonde” e affronta relazioni complesse e dinamiche sociali, esprimendo una miscela di ammirazione e critica nei confronti di una donna. Musicalmente è un mix di folk rock, con melodie accattivanti e una struttura armonica che l’ha resa un classico.
Culturalmente, “Che sarà” rappresenta la tradizione musicale italiana degli anni ’70, con i suoi temi di introspezione e semplici melodie, mentre “Just Like a Woman”, scritta e interpretata da Bob Dylan nel 1966, è una canzone che affronta temi di complessità emotiva e relazioni interpersonali, con una lirica ricca e poetica. La musica è tipica dello stile folk rock di Dylan, con chitarre acustiche e un’atmosfera più malinconica.
Dal punto di vista musicale, le due canzoni presentano alcune somiglianze, come il focus sulla melodia e i temi emotivi, ma differiscono nel genere e nello stile di esecuzione. “Che sarà” è più influenzata dalla tradizione pop italiana, mentre “Just Like a Woman” è radicata nel folk americano con una spiccata liricità tipica delle composizioni di Dylan.
In sintesi, sebbene entrambe le canzoni trattino emozioni e relazioni, il loro approccio musicale e i contesti culturali sono piuttosto diversi.
“Per fare a meno di te” è uno stupendo brano musicale interpretato da Giorgia, scritto dalla cantante sulla musica originale di Fabrizio Campanelli.
La canzone è inserita nei titoli di coda del film “Solo un padre”, uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2008, è il primo e unico singolo ad essere estratto dal Greatest Hits “Spirito libero – Viaggi di voce 1992-2008” ed è stato persino candidato al David di Donatello 2009 e al Nastro d’Argento 2009 come migliore canzone originale.
Ai più esperti non può saltare all’orecchio il richiamo con il brano “Philadelphia” di Neil Young tratto dall’omonima pellicola, canzone candidata agli Oscar 1994.
Ad oggi non risultano accuse di plagio verso la canzone scritta da Giorgia e Campanelli, sebbene l’atmosfera richiami di molto il brano di Young, e parrebbe opportuno pensare che molto spesso si creano delle nuove melodie senza che gli autori siano consapevoli delle influenze accumulate nel corso del tempo ascoltando diverse tipologie di musica.
Poi, sappiamo benissimo che ricorrere in giudizio presso altre nazioni può essere abbastanza stressante….
Nel dicembre 2008 il compositore Joe Satriani citò in giudizio la band britannica dei Coldplay, accusando il gruppo di aver plagiato uno dei suoi brani. La causa della violazione del copyright, inoltrata a un tribunale federale di Los Angeles, riguardava la canzone dei Coldplay “Viva la vida” che includerebbe “sostanziali parti originali” del pezzo strumentale del 2004 di Satriani “If I could fly”.
Subito dopo le accuse di plagio, la band replicò “Se ci sono delle somiglianze fra i due brani, queste sono completamente accidentali e sorprendenti per noi quanto per lui. Joe Satriani è un grande musicista, ma non è lui l’autore di Viva la vida”. Inoltre, i legali della band britannica sostennero che “If I could fly” mancasse di originalità e che, pertanto, non avrebbe dovuto neanche essere coperto da copyright.
Nonostante ciò, l’azione legale proseguì e un pò di tempo dopo il cantante Cat Stevens si fece avanti sostenendo che entrambe le canzoni fossero copiate da un suo pezzo risalente al 1973 chiamato “Foreigner suite”, proponendo un incontro privato a tre per risolvere la questione e giungendo alla conclusione che non si trattava di nulla di serio e quindi non definibile plagio, poiché la similitudine era vaga e riferibile solamente a cinque note.
Per quanto è noto sapere, a seguito di ciò Satriani ritirò la denuncia.