Piccola anima (2017) vs So far away (2003) – Ermal Meta feat. Elisa vs StaindPiccola anima (2017) vs So far away (2003) – Ermal Meta feat. Elisa vs Staind
Marco Mengoni ha stravinto il Festival di Sanremo 2023 con la canzone “Due vite”. A poche ore dall’avvenuta esibizione al Teatro Ariston nella sera del 7 febbraio 2023, lo spietato mondo del web ha iniziato la polemica intorno alla presunta somiglianza del ritornello di “Due vite” con la stupenda “La sera dei miracoli” del grande Lucio Dalla.
C’è da fare una premessa. Circumnavigando il web, lessi che pochi giorni prima dell’esibizione (quindi, il brano era ancora un inedito), lo stesso Mengoni rilasciò una piccola intervista a”Vanity Fair”, spiegando di aver costruito il brano partendo da un Maestro particolare e da un’ispirazione precisa: quella di Lucio Dalla. “È una canzone piena di parole, una tensione continua che sembra non esplodere mai fino al momento in cui lascerò le mie corde vocali lì, a Sanremo. Non è stato facile affrontare questo pezzo, ma la cosa bella è che ci siamo fatti trasportare da Lucio Dalla lasciandoci ispirare, ricordandolo.”.
Tra i primi ad interrogarsi sul possibile plagio sono stati gli autori di Striscia la Notizia, i quali hanno fatto intendere che ci potessero essere gli estremi per un plagio. Poi, col passare dei giorni, il mistero si è intensificato in quanto qualcuno ha sostenuto che la base della canzone fosse proprio quella de “La sera dei Miracoli”.
Gli esperti del settore, non a caso, hanno sovrapposto le parole della canzone alla base del grande Lucio. E il risultato sarebbe stato incredibile.
Al Festival di Sanremo 2022 il rapper Rkomi ha esordito con il brano rock-rap “Insuperabile”, un brano non malvagio anche per la ripresa evidente del riff del classico dei Depeche Mode “Personal Jesus”.
E se qualcuno dice che nell’hip-hop non esiste il concetto di plagio (e qui, nutro parecchi dubbi), siamo in presenza di un campionamento celebrativo (se dichiarato, non si sa), per il quale è necessario chiarire alcuni aspetti.
A prescindere dall’ormai famoso regolamento del Festival riguardante l’opera inedita, parlando in generale, una semplice assonanza non può essere giudicata come plagio. Nel mondo della musica, quando si “campiona” qualcosa, bisogna sempre chiedere il permesso a coloro che detengono i diritti d’autore di un brano, dandoti il permesso di utilizzarlo previa sottoscrizione di un contratto, di una negoziazione dei suddetti diritti e delle royalties.
Affinché sussista il plagio, si deve prendere la canzone di qualcuno, senza chiederne il permesso, e la si deve spacciare per propria. Ed è qui che subentra il lavoro degli avvocati (citazioni, ricorsi, accesso ai bollettini Siae, ecc.) che lavoreranno per spuntarla sulla paternità del riff incriminato.
Quindi, è possibile concludere che non esiste creazione musicale senza incroci di stili, come non deve esserci vergogna nell’utilizzare un modello sonoro, edito o non, nella propria produzione, a patto di assumersi la piena responsabilità dell’uso del campione, conoscere a fondo gli aspetti legali e realizzarlo nel modo giusto.