Hey bionda (1988) vs Instant karma! (1970) – Gianna Nannini vs John LennonHey bionda (1988) vs Instant karma! (1970) – Gianna Nannini vs John Lennon
Hey bionda – Gianna Nannini (G. Nannini, I. Campaner)
Instant karma! – John Lennon (J. Lennon)
Hey bionda – Gianna Nannini (G. Nannini, I. Campaner)
Instant karma! – John Lennon (J. Lennon)
Viaggio al centro del mondo – 883 (M. Pezzali)
Shout it out loud – Kiss (P. Stanley, G. Simmons)
Chi non lavora non fa l’amore – Adriano Celentano (A. Celentano, N. De Luca, L. Beretta, M. Del Prete)
Give peace a chance – Plastic Ono Band (J. Lennon)
Tell me why – Giorgio Prezioso (D. Leoni, G. Prezioso, A. Prezioso, P. Sandrini, A. Moschini)
Get out of here – May 23
Family man – Mike Oldfield (M. Reilly, M. Frye, M. Oldfield, M. Pert, R. Fenn, T. Cross)
Peter Pan – Enrico Ruggeri (E. Ruggeri)
The fairy feller’s master stroke – Queen (F. Mercury)
Il brano “A Whiter Shade of Pale” trae ispirazione dal brano classico Aria sulla quarta corda con alcune componenti della cantata BWV 140 Wachet auf, ruft uns die Stimme, entrambi opere di Johann Sebastian Bach.
La melodia è simile per il ritmo melodico, gli accordi sono quasi uguali ed entrambi i brani iniziano con una nota lunga e proseguono con una serie di crome (la metà delle Semi Minime).
Questa somiglianza ha dato il via libera ad una delle più clamorose azioni giudiziarie mai avviate a tutela delle proprie canzoni, riguardante l’italiano Albano Carrisi e Michael Jackson.
Era il 1992 quando Albano Carrisi decise di denunciare Michael Jackson, sostenendo che “Will you be there” fosse un plagio della sua “I cigni di Balaka”, canzone incisa nel 1987. La denuncia fu fatta presso la sezione civile del Tribunale di Roma, che decise, nel 1994, di disporre il ritiro dal commercio in Italia dell’album “Dangerous”, di cui faceva parte “Will you be there”.
Nel 1997 Michael Jackson si presentò in aula per rispondere alle domande dei magistrati e dire la sua sulla vicenda e nella circostanza i periti incaricati stabilirono che le due canzoni avevano 37 note di seguito identiche nel ritornello, e quindi il plagio sussisteva. Michael Jackson dovette pagare ad Albano Carrisi la somma di 4 milioni di lire.
Ed ecco il colpo di scena. I legali di Jackson sostennero di fronte ai giudici che se Jackson aveva plagiato qualcuno era Eddie Lane e Don Baker, autori – circa sessant’anni prima – di “Bless you for being an angel”, un brano del 1939 portato al successo dagli Ink Spots ed ispirata a sua volta ad un canto dei nativi americani. Fu a quel punto che Sony Music Publishing, divisione editoriale della multinazionale, proprietaria dei diritti di “Bless you for being an angel”, decise di citare in giudizio sia Jackson che Al Bano. Alla fine Al Bano fu costretto a pagare le spese della causa sostenuta dalla Sony.
Due anni più tardi, però, il presidente di sezione Mario Frigenti condannò Jackson a pagare quattro milioni di lire e nove di spese processuali per violazione della legge sul diritto d’autore, una sentenza nuovamente ribaltata pochi mesi dopo dal Tribunale di Milano che ribadì che Jackson non aveva copiato “I cigni di Balaka”. Nel 2001, Jackson fu assolto dal reato di plagio anche a Roma.
*tratto da rockol.it
Nel 2004 il singolo “Blu” di Zucchero fu accusato di plagio dal cantautore Michele Pecora: quest’ultimo, infatti, accusò il blues man di avere copiato la melodia e parte di testo di “Era lei”.
Premettendo che i due cantautori in passato hanno scritto insieme “Te ne vai”, notevole successo di Pecora, appena composta la musica di “Blu” Zucchero chiamò Pecora per fargli ascoltare la melodia al pianoforte, mettendo subito in chiaro che l’assonanza non costituiva assolutamente una riproduzione, concetto condiviso appieno dal cantautore campano.
A seguito della pubblicazione del brano le cose, come sappiamo, andarono diversamente. Il programma satirico “Striscia la Notizia”, in merito alla vicenda, mandò in onda un servizio in cui Zucchero si vide consegnare il Tapiro d’Oro da Valerio Staffelli, reagendo in modo adirato, e la vicenda proseguì in Tribunale con la completa assoluzione di Zucchero nel 2006.
L’accusa non stava in piedi, tant’è che la casa editrice di “Era lei” non si costituì neppure in giudizio; inoltre, i periti decretarono che dalla somiglianza non esiste alcun illecito perché la parte ripresa dalla canzone “Blu” deve ritenersi “priva della sufficiente originalità e creatività e, come tale, non tutelabile”.
Cesare Cremonini si difese dalle accuse di plagio sostenendo di aver scritto “Un giorno migliore” prima del 1996, nonostante la struttura armonica e il testo sono straordinariamente simili a “Better Day” degli Ocean Colour Scene.
Nel 2001 un caso di presunto plagio finì a botte e querele.
Il Tg satirico “Striscia la notizia”, tramite l’inviato del programma Valerio Staffelli, accusò di plagio i Sottotono, che avevano presentato a Sanremo il brano “Mezze verità”, meritevole secondo Antonio Ricci di quella sorta di Oscar della beffa chiamata “tapiro d’oro” in quanto il brano sarebbe una copia di “Bye bye bye”, hit di un anno prima della band statunitense N’Sync.
Il confronto tra Staffelli e il duo rap finì con un bollettino medico del nosocomio della città del Festival: “Il signor Staffelli Valerio nel pomeriggio di giovedì 1 marzo 2001 alle ore 15,15 si faceva medicare al pronto soccorso dell’ospedale di Sanremo per contusioni allo zigomo destro e per i postumi del colpo ricevuto a un testicolo. Riteniamo il paziente guaribile in sette giorni”.
La segnalazione del plagio non produsse rivendicazioni oltre a quelle relative allo scontro tra Sottotono e Staffelli. E primeggiò anche il silenzio assoluto da parte di Kristian Lundin e Jake Schulze, autori e produttori del disco dei N’Sync, merito anche della Universal Music Publishing, casa editrice sia di “Mezze verità” che di “Bye Bye Bye”.