Sesso occasionale (2022) vs Suburbia (1986) – Tananai vs Pet Shop BoysSesso occasionale (2022) vs Suburbia (1986) – Tananai vs Pet Shop Boys
La cantante Laura Ciriaco, ex concorrente di The Voice of Italy, nel 2018 presentò la canzone “L’inizio” alle selezioni della categoria Giovani per ambire ad un posto nel Festival di Sanremo 2019. Il ritornello del brano, da subito, è stato molto somigliante al brano “I won’t give up” del cantautore statunitense Jason Mraz.
In pratica, il ritornello viene cantato un’ottava sopra, nell’originale un’ottava sotto.
Inevitabilmente scoppiò il caso e la canzone della Ciriaco fu squalificata per plagio: troppo importanti le analogie del suo brano con quello di Jason Mraz, tali da escluderne il fondamentale requisito di “brano inedito” ai fini del regolamento della manifestazione canora.
Di seguito, il comunicato stampa diramato, all’epoca, dalla Rai.
“L’Organizzazione del Festival-Direzione di Rai1, sentito il parere dell’ufficio Legale aziendale e dopo un’accurata perizia dei propri settori tecnici e musicali, ha provveduto all’esclusione del brano di Laura Ciriaco, “L’Inizio”, in quanto presenta importanti analogie e similitudini con il brano “I won’t give up”, dell’artista statunitense Jason Mraz, tali da escluderne il fondamentale requisito di novità (brano inedito) ai fini del regolamento della manifestazione.”
Andrew Lloyd Webber è un compositore britannico, autore di musical che hanno ottenuto grande successo in tutto il mondo (“Jesus Christ Superstar” ed “Evita”, tanto per fare un esempio.
In uno di questi (“Cats”, datato 1981) si nasconde una canzone nata due anni prima in Italia che sembra essere una gemella di “Disco bambina”, sigla televisiva di “Fantastico ‘79” scritta da Tony De Vita per Heater Parisi. Almeno confrontando gli attacchi delle strofe.
Poche battute che lasciano ben pochi dubbi sulla somiglianza, a prescindere se Lloyd Webber, uno dei compositori più affermati dell’epoca, abbia ascoltato chissà dove e quando tale melodia per diventare inconsapevolmente un suggerimento per il proprio lavoro.
“Strangers in the Night” è una celebre canzone registrata da Frank Sinatra l’11 aprile 1966, firmata dai parolieri Charles Singleton e Eddie Snyder e dal compositore Bert Kaempfert.
Come ricorda il libro “Ladri di canzoni: 200 anni di liti musical-giudiziarie dalla A alla Z” dell’amico Michele Bovi (Hoepli Editore, 2019), il bellissimo brano di The Voice potrebbe essere stato ispirato da “The Magic Tango”, una canzone del musicista britannico Tony Brent.
Essendo il brano di Sinatra più volte bersagliato dalle accuse di plagio, e sulla base di una causa intentata da un compositore francese (Michel Philippe-Gérard), il copyright della canzone fu congelato dai tribunali finché quello di Parigi non si pronunciò nel 1971, affermando che molte canzoni erano basate su modelli coerenti simili pubblicati in precedenza e assolvendo Bert Kaempfert.
La Corte, però, aveva anche preso atto del fatto che le parti si erano nel frattempo accordate grazie ad una transazione amichevole, spegnendo definitivamente il fuoco sull’ennesima lite per la canzone che nel 1967 vinse il Golden Globe per la migliore canzone originale e il Grammy Award for Best Male Pop Vocal Performance.
Piccola curiosità. Frank Sinatra disprezzava “Strangers in the Night”, a un certo punto definendola “un pezzo di spazzatura” e “la peggiore canzone di merda che abbia mai sentito”, anche se l’aveva eseguita dal vivo e gli aveva regalato uno dei suoi più grandi successi.
Tanti anni fa, segnalarono a PlagiMusicali.Net che il ritornello di “Almeno stavolta” di Nek fosse stato copiato pari pari da “Still Waiting” dei Sum 41, un caso, tra l’altro, trattato anche dalla trasmissione televisiva “Le Iene” nella quale Nek (se la memoria non ci inganna) ammise che già poco dopo la pubblicazione del suo brano qualcuno gli aveva fatto notare la somiglianza.
Con il passare del tempo aumentarono le segnalazioni su brani che avevano negli incisi e negli intro strumentali questo importante, semplice ed efficace riff. Ed è così che iniziammo a imbatterci in una di quelle che chiamiamo “Catene di Sant’Antonio” (sistema per propagare un messaggio stimolando il destinatario a produrne molteplici copie da spedire a propria volta a nuovi destinatari) oppure, più vintage, in una di quelle catene che il webmaster Marco chiama “Catena di Gremlins” (mai bagnare il Mogwai: pericolo di riproduzione incontrollata) per le quali è difficile, ma non impossibile, trovare una via d’uscita.
Quindi, partito come confronto da due brani (“Almeno Stavolta” e “Still Waiting”), si scoprì una terza uguale (“Dammit, I changed again” degli Offspring), una quarta (“Forever free” degli Stratovarius) una quinta, una sesta e così via, (ad oggi sono la bellezza di 24!!) generando un file di 300 secondi.
Una premessa: ognuno di questi brani ha una vita propria e prosegue in modo diverso ma a volte bastano pochi secondi per avviare l’archeologo che c’è in noi, appassionato di plagi o presunti….
…. e allora mettetevi comodi, premete “play” e leggete la lista delle canzoni man mano che ascoltate i confronti fra brani di varie epoche e di vari generi e che, al momento, vede come inventori di questa melodia i Quarterflash, che con “Take another picture” hanno involontariamente dato origine a tantissime imitazioni.
2019: Love is gone – Slander
2015: Valley of the kings – Gamma Ray
2014: Occhi nuovi – Gigi D’Alessio
2011: Take it out on me – Thousand Foot Krutch
2011: White rabbit – Egypt Central
2010: Unidos por el metal – Zenobia
2010: Electric Romeo (Choir) – Immediate Music
2008: Tear down these houses – Skin feat. Andrea Guerra
2008: Save you – Simple Plan
2008: To stone she turned – Serenity
2008: Unfinished dream – David MeShow
2007: Proletariato Unito – Azione Diretta
2007: We wish you a Merry Christmas – Relient K
2006: Keroro – Giorgio Vanni feat. Sara Bernabini
2006: Lips of an angel – Hinder
2006: Is forever enough – Hawk Nelson
2005: The Poison – Bullet For My Valentine
2004: Ding dong song – Gunther
2004: Almeno stavolta – Nek
2001: Still waiting – Sum 41
2000: Dammit, I changed again – The Offspring
1997: Forever free – Stratovarius
1994: Don’t call me baby – Shampoo
1983: Take another picture – Quarterflash
Ebbene sì… il brano che ha trionfato all’Eurovision Song Contest 2023 ha ricevuto diverse accuse di plagio. Più che una canzone, a detta degli internauti, sarebbe una patchwork per la quale le tessere del puzzle musicale che arrivano a comporre “Tattoo” della cantante svedese Loreen, trionfatrice agli Eurovision 2023, sia diventato, di fatto, un tormentone social.
La beffa (o l’omaggio??) ci sarebbe sia in un brano ucraino tra quelli plagiati (citati?) ovvero “V Plenu” di Mika Newton, sia in “Flying Free” di Pont Aeri (Marc Escudero e Ruben Moreno).
Il beat elettronico dell’inizio di “Flying Free” (per prendere il più anziano tra i brani oggetto di confronto) e la base iniziale di “Tattoo” hanno una notevole somiglianza.
Comunque tanto rumore per nulla. Perché, a differenza del Festival di Sanremo, l’Eurovision Song Contest non ha regole che inficino la partecipazione o la vittoria di un brano nel caso in cui risulti plagiato e plagio, citazione, omaggio o quel che sia, la questione si risolverà (semmai si risolverà) in altre sedi.